domenica 2 gennaio 2011
Amanti dell' headbanging occhio!
IlBritish Medical Journal ha pubblicato, nel dicembre 2010, uno studio condotto dal Prof. Andrew McIntosh e Declan Patton, dell'Università di New South Wales (Sidney), il cui scopo era analizzare quale fosse il rischio di infortuni a livello del collo e dell'encefalo associato all'headbanging. Da questo studio è emersa l'effettiva esistenza di un rischio di infortunio per le suddette regioni anatomiche; tale rischio sarebbe direttamente correlato da una parte alla frequenza delle oscillazioni con cui si attua l'headbanging, dall'altra all'ampiezza dei movimenti. Lo studio è stato condotto attraverso rilevazioni effettuate durante concerti e analisi biomeccaniche dei movimenti di gruppi di volontari. I ricercatori hanno stabilito come tempo medio di una canzone heavy metal 146 bpm: lo studio ha evidenziato come sia molto probabile riportare dei danni se l'ampiezza dei movimenti della testa supera i 75°; tempi maggiori o oscillazioni maggiori aumentano la probabilità e la gravità delle potenziali lesioni. Le conclusioni tratte dai ricercatori sono che gli headbangers per minimizzare il rischio di infortunio dovrebbero ridurre il ritmo dei movimenti e la loro ampiezza, preferendo l'ascolto di "adult oriented rock" al genere heavy metal.
da Wikipedia
Alby
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