giovedì 3 marzo 2011

Gary Moore, dopo il live ecco il documentario



Inevitabilmente emergono altri progetti su Gary Moore dopo la sua improvvisa scomparsa, avvenuta all'inizio dello scorso mese in Spagna. Già due soli giorni dopo la morte del nordirlandese, con tempismo perlomeno sospetto, era spuntato uno spettatore del concerto che i Thin Lizzy tennero alla Opera House di Sidney nel 1978. L'uomo affermò d'essere in possesso dei nastri originali dello show e d'essere in trattative per la loro pubblicazione. Ora è la volta del documentario su Gary, che ufficialmente risiedeva ad Hove, nell'East Sussex del Regno Unito. E stavolta non si può accusare il lavoro di voler mungere la mucca, visto che i due autori, Jörgen Holmstedt e Stefan Mossberg, lo stavano assemblando da anni. Al momento si sa solamente che la pellicola dura un'ora e il titolo è "White knuckles & blue moods". L'ultimo album di Gary, che era nato davanti al parlamento di Stormont di Belfast ma già a 16 anni si era trasferito a Dublino, è "Bad for you baby" del settembre 2008.

Da Del Rock

Alby

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